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L’emergenza sanitaria legata alla diffusione del Covid in tutto il mondo ha avuto pesanti ripercussioni anche nel settore della ceramica. A parlare dei dati e dell’andamento generale del mercato della ceramica italiana è Confindustria Ceramica, che ha presentato i  dati consuntivi 2019 mostrando le prime evidenze.

Il comparto ceramiche risulta essere in sofferenza: “Il nostro settore ha perso in due mesi di lockdown oltre 350 milioni di euro di fatturato, con la necessità di un forte ricorso alla cassa integrazione che rischia di protrarsi almeno fino a Natale”, ha dichiarato il Presidente di Confindustria Ceramica Giovanni Savorani.

I primi effetti dell’epidemia non hanno tardato ad arrivare e il settore ha sempre più bisogno di un supporto organico e strutturale. Per il Presidente Savorani “I posti di lavoro non si difendono per decreto, per rilanciare l’economia e l’occupazione servono investimenti, semplificazioni burocratiche, sostegno diretto alle imprese”

I dati del consuntivo 2019

I dati del consuntivo 2019 sono stati presentati nel corso dell’assemblea annuale e hanno chiarito la fotografia dello scorso anno di attività.

Stando ai dati, nel 2019 il giro d’affari complessivo è rimasto stabile rispetto all’anno precedente (-0,7%) a 6,5 miliardi di euro, di cui 4,8 miliardi di export.

La stragrande maggioranza del fatturato (l’80%) è determinato dall’industria delle piastrelle, in cui sono attive 135 aziende, 224 stabilimenti e 19.318 addetti (274 in meno rispetto al 2018).

E la produzione? A fine anno 2019, la produzione è risultata essere in calo del 3,56% a 400,7 milioni mq, allineandosi alle vendite totali (406,9 milioni mq, -0,78%).

Le vendite sul mercato nostrano sono risultate stabili, generando un valore di 832 milioni di euro; in lieve flessione l’export, sceso a 323,4 milioni mq (-1,3%), per un valore di 4,5 miliardi di euro (-0,83%), pari all’84% del fatturato totale del comparto, rimasto in linea sui livelli 2018 a 5,34 miliardi di euro (-0,73%).

La situazione post Covid

I due mesi di lockdown hanno avuto pesanti ripercussioni sul comparto. Gli operatori confidano che il Superbonus 110% per gli interventi di efficienza energetica e sismica prevista nel decreto Rilancio rappresenti la via giusta per incentivare gli investimenti nel settore edile e, di conseguenza, riattivare anche il mercato delle piastrelle.

Le perdite sono state importanti: si parla di circa 350 milioni di fatturato, con aziende in crisi di liquidità e dipendenti in cassa integrazione. Alcune aziende hanno una capacità produttiva ridotta del 50%. Per questo è importante che, sul mercato nazionale, vi sia un forte traino agli investimenti come il Superbonus.

Allo stesso tempo, se dall’Italia abbiamo voci ancora incerte, i mercati esteri mandano segnali confortanti sulla vendita di piastrelle italiane, con un recupero soprattutto nel commercio USA.