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Segnali incoraggianti dal settore costruzioni: sia in USA che in Europa, sembrerebbe che la ripresa sia più vicina di quanto si pensi.

Sono gli stessi dati a dirlo. Partiamo dall’Europa: secondo le stime Euroconstruct, il volume delle costruzioni in Europa dovrebbe essersi ridotto del 7,8% nel 2020, ma è previsto un recupero già da quest’anno (+4,1%), così come nel 2022 (+3,4%) e nel 2023 (+2,4%).

A seguito della perdita registrata nel 2020 nel comparto residenziale (-8,6%), il mercato si riprenderà nel 2021 con un incremento stimato del 4,7%.

Gli analisti hanno dichiarato ad ogni modo che, entro il 2023, la produzione totale delle costruzioni nell’area Euroconstruct sfiorerà i 1.733 miliardi di euro (1,73 trilioni di euro) superando i livelli pre-covid registrati nel 2019 di ben 28 miliardi di euro (+1,7%).

Queste stime sono state sviluppate sulla base dell’assunto che vede l’economia nell’area Euroconstruct in crescita del 4,9% nel 2021, a fronte del calo sostenuto dell’8% nel 2020.

L’impatto del Covid nelle costruzioni in USA

Anche se gli USA hanno registrato una flessione del PIL del 3,5% a fine 2020 per via delle restrizioni Covid, alcuni settori hanno comunque mantenuto una certa stabilità. Tra questi figura proprio il settore costruzioni, che ha registrato  nel 2020 un incremento degli investimenti totali in costruzioni del 4,7% sul 2019.

Si tratta di un massimo storico che conferma un trend in aumento da 9 anni consecutivi.

L’altro lato della medaglia, guardando al mercato residenziale, riguarda alcune problematiche legate all’aumento dei prezzi dei materiali da costruzione e la loro minore disponibilità per via della pandemia. Questi due elementi, uniti alla carenza di manodopera, hanno fatto salire i prezzi medi degli immobili residenziali che, nel 2020, hanno raggiunto la cifra record di 334mila dollari.